Lago di Molveno: passeggiate e storia del “lago svuotato”

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Lago di Molveno: oggi vi portiamo in questo meraviglioso angolo di Trentino, nel bel mezzo del comprensorio della Paganella. In questo articolo potrete scoprire le più belle passeggiate della zona, a partire dal semplice giro del lago fino ad arrivare a escursioni con un certo dislivello.

E poi… vi narreremo la storia del lago di Molveno “svuotato”! Sì, proprio così!! In fondo al post, al termine dei paragrafi dedicati alle passeggiate, potrete leggere questa curiosità… ma per ora non vi anticipiamo ancora nulla!

E ora… siete pronti a fare un viaggio con l’immaginazione fino alle pendici del Brenta in questo vero e proprio paradiso terrestre? Benvenuti al lago di Molveno!

Qual è l’origine del Lago di Molveno?

Al contrario di quanto si potrebbe pensare il Lago di Molveno è un laghetto alpino di origine naturale. Pensavate forse fosse artificiale? Certo che no. Si è formato in seguito a una frana di enormi dimensioni circa 4.000 anni fa e da allora incanta i visitatori di tutto il mondo, grazie alle sue acque cristalline in cui si specchiano le vette delle montagne.

Giro del Lago di Molveno

Quale occasione migliore per fare una bella passeggiata all’aria aperta? Ci facciamo strada tra rocce, rami secchi e depositi sabbiosi, tra strati alternati di ghiaia fin quasi a raggiungere il livello dell’acqua, ormai bassissimo. Tutto il contorno del lago misura 11 chilometri, la camminata è facile, della durata di circa 3 ore e mezza.

A sinistra del campeggio parte un sentiero che giunge al Ponte Romano. Qui procediamo verso le rovine dei Fortini di Napoleone, opera di inizio Ottocento costruita dagli austriaci per fermare l’avanzata delle truppe francesi.

passeggiata lago molveno

Superata la cascata arriviamo all’estremità del bacino. Continuiamo a seguire il perimetro del lago fino alla località Lasta, dove il sentiero devia al di sopra della strada, fino ad attraversare il bosco in prossimità del Ponte di Bior. Una passeggiata piacevole da fare anche d’inverno, riscaldati dai pallidi raggi di febbraio. E, tra l’altro, ti consigliamo anche il giro del Lago in bici.

Cosa fare al Lago di Molveno in estate?

  • Giri in bici
  • Pic-nic
  • Pesca
  • Canoa
  • Trekking
  • Parapendio

Una meta per famiglie, sportivi e amanti della natura. Sì perché il Lago di Molveno è stato premiato da Legambiente e dal TCI (2011-2016) come “lago più bello d’Italia” per la qualità dell’acqua, della spiaggia, dei servizi e della sicurezza.

Semplici escursioni allo scoperta delle Dolomiti di Brenta partendo dal lago di Molveno

Uno dei laghi più belli d’Italia è il lago di Molveno… proprio perché è anche un luogo ideale per partire per belle escursioni non troppo impegnative sfruttando – nel caso – gli impianti di risalita dell’altipiano della Paganella, che è la parte più meridionale della Val di Non.

Un vantaggio per le tue escursioni nel Gruppo di Brenta. Con la nuovissima telecabina che collega Molveno alla località Pradel riesci a guadagnare circa un’ora rispetto al sentiero che parte in località Dort alto nella parte alta di Molveno. Ciò ti consente di apprezzare maggiormente le tue escursioni lungo i sentieri delle Dolomiti di Brenta.

Da Molveno al rifugio Croz dell’Altissimo 1460 m.

Da Molveno, prendi la nuova funivia panoramica che porta sull’altopiano di Pradel a quota 1350. Salendo puoi ammirare il bellissimo panorama su Molveno e il suo lago.

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Arrivato, accanto all’albergo Brenta, prendi il sentiero n. 340 in direzione Rifugio Croz dell’Altissimo. Il percorso inizialmente attraversa un fitto bosco e successivamente, dopo una curva, apre la vista sul cuore delle Dolomiti di Brenta.

In seguito il sentiero diventa più stretto e si attacca alle rocce, superi un piccolo tunnel scavato nella montagna e dopo circa un’ora di cammino senza particolare difficoltà, arrivi al Rifugio Croz dell’Altissimo. Il rifugio offre servizio di ristorazione e pernottamento.

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Dal Rifugio Croz dell’Altissimo partono i sentieri, tutti con segnavia, che portano nel cuore delle Dolomiti di Brenta. Assicurati sempre presso il gestore del rifugio sulla percorribilità e difficoltà dei sentieri che vuoi percorrere.

Da Molveno a Pradel 1350 m.

Le vie principali di accesso alla località del Pradel sono due: usare gli impianti di risalita oppure il sentiero n. 352.

In prossimità della partenza degli impianti di risalita trovi anche la vecchia strada di collegamento tra Molveno e Andalo, la segui in direzione Andalo e dopo il tratto iniziale troverai, salendo, una fontanella sulla sinistra (acqua potabile) e una grossa croce di cemento sulla destra e subito dopo un secondo tornante e un bivio sulla sinistra, la direzione da prendere.

Da Molveno a Pradel-molveno-escursionio

A questo punto termina la strada asfaltata, segui il percorso sterrato, che risale il pendio e si lascia alle spalle la “conca” con lo spettacolare lago di Molveno.

Si possono trovare ben presto le segnalazioni che indicano direzione Spiaz del Piof, dove troverai la casa degli alpini, e una piccola cappella. Dai qui è possibile in pochi minuti raggiungere la Valbiole ed eventualmente scendere in direzione del paese di Andalo.

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Per raggiungere la località Pradel devi però seguire la breve e ripida strada sterrata che porta alla Baita Bruniol, a questo punto dopo una eventuale sosta per riprendere fiato imbocchi il sentiero che prosegue nella pineta, nella parte alta dei prati che circondano il rifugio: questo tratto è gradevole e ben curato, in numerosi punti infatti troviamo gradini costituiti da piccoli tronchi che agevolano la passeggiata.

In poco più di dieci minuti si raggiunge la strada di cemento che proviene dalla zona attrezzata di Andalo e conduce fino al Pradel. Oramai il più è fatto, da qui il tragitto è breve.

Passeggiate attorno al Lago di Molveno

Anche intorno al Lago di Molveno si trovano numerose e interessanti passeggiate, decisamente notevoli a livello paesaggistico, con tracciati ben curati che offrono una estrema accessibilità per tutti.

Un buon punto di partenza è la spiaggia, percorrendo il perimetro del lago in senso antiorario ci dirigiamo verso Ponte Romano, i fortini di Napoleone, o la malga di Andalo.

Procedendo invece nella direzione opposta attraversiamo il ponte sul Rio Massodi, e seguendo la strada provinciale raggiungiamo dopo poche centinaia di metri il bacino di Bior, piccola propaggine del lago di Molveno, che raccoglie le acque provenienti da Rio Lambin. Dal Bacino di Bior parte il sentiero che costeggia appunto il Rio Lambin e che porta in direzione Andalo.

Da Molveno al Ponte Romano e i Fortini di Napoleone

La passeggiata che conduce verso il Ponte Romano può essere raggiunta percorrendo la spiaggia che costeggia il lago in prossimità del paese, oppure rimanendo sulla strada procedendo dal ponte sul Rio Massodi lungo Via Lungolago.

Entrambe questi percorsi incontrano la passeggiata verso il Ponte Romano, nel primo caso si raggiunge la strada sterrata al termine della spiaggia, mentre nel secondo caso si trova un bivio verso sinistra poco distante dalla vecchia segheria Taialacqua.

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Il percorso è regolare e pianeggiante, alterna saliscendi con dislivello minimo, e costeggia la riva del lago lungo un sentiero immerso tra la folta vegetazione, presentando di tanto in tanto squarci panoramici sul lago, e diversi punti sosta attrezzati con panchine.

Il Ponte Romano è un antico ponte in pietra, immerso tra la vegetazione piuttosto fitta, che se verso il lago non offre una panoramica particolarmente ricca, si apre sul lato opposto in uno stretto anfratto roccioso dal quale si può ammirare la cascata che conduce il rio Ceda che compie il salto finale nel lago.

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Poco dopo il Ponte Romano troviamo le indicazioni per i Fortini di Napoleone e da questo momento la strada si fa leggermente più faticosa, prevalentemente in salita, anche se il dislivello da percorrere è comunque piuttosto limitato.

Lungo il sentiero troviamo poi una colonnina informativa che presenta alcune notizie relative all’origine dei fortini, nonché alle tecniche di costruzione e alla loro struttura originaria. Di fronte a essa troviamo il bivio che in poche decine di metri conduce alla Baita Fortini, dove c’è un bar e ottimo punto di ristoro.

I Fortini di Napoleone sono un gruppo di cinque diverse strutture strategicamente distribuite in prossimità del promontorio “Doss del Corno”, atte a controllare la strada dei Marocchi proveniente dalle Giudicarie.

Il collegamento era di particolare importanza in quanto permetteva di raggiungere velocemente la valle di Non, attraversando la valle dello Sporeggio. Le fortificazioni furono erette dall’esercito Austriaco che nei primissimi anni del 1800 occupava questa posizione impegnandosi a respingere l’avanzata dell’esercito Francese.

Probabilmente a causa del fatto che l’esercito Francese fosse capitanato da un personaggio decisamente più famoso del suo antagonista Austriaco ancor oggi queste fortificazioni vengono chiamate appunto “Fortini di Napoleone”.

Da Molveno alla Malga d’Andalo 1357 m.

Dopo il campeggio di Molveno, segui la strada verso sud che da asfaltata diventa una strada bianca, sterrata e pianeggiante. La segui fino ai Fortini di Napoleone, questa strada bianca costeggia il lago è immersa nel verde e offre degli scorci spettacolari di Molveno e del lago stesso.

Arrivato in prossimità dei Fortini di Napoleone, sulla destra, in un bivio ben segnalato, imbocchi la strada che risale le pendici del Monte Daino con un percorso non particolarmente ripido e privo di difficoltà.

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Al termine del tragitto c’è la Malga di Andalo con gli pascoli alpini per il mantenimento delle mucche nella stagione estiva. Bella la vista panoramica sul lago di Molveno.

Per il rientro a Molveno, puoi scegliere di fare un giro ad anello, prendendo il sentiero attrezzato Donini (Bocchette di Celestino), segnalato, in prossimità della Malga e visibile nel pendio erboso sottostante.

Si procede per qualche centinaio di metri in maniera estremamente lineare, successivamente il sentiero diventa una cengia dove passa una persona alla volta, il passaggio è esposto e ben attrezzato con un cordino di sicurezza che potrebbe risultare difficoltoso a persone che temono l’altezza.

A seguire il sentiero scende ripido zigzagando per un breve tratto nel canale sottostante. Terminato il canalone il sentiero prosegue nel bosco con una discesa è un po’ meno ripida e successivamente termina su di una mulattiera più larga ed attrezzata con delle piazzole e delle panchine.

Dopo altri 10-15 minuti di discesa arrivi al Ristoro Bar Ciclamino e al termine per la Via Dolomiti a Molveno.

Da Molveno al Rifugio Selvata 1657 m.

Da Molveno si raggiunge il Ristoro Bar Ciclamino (m. 890) al limite estremo di Via Dolomiti, si percorre poi il sentiero n. 319 lungo la Val delle Seghe tramite un percorso agevole che alterna piccole salite con tratti più pianeggianti.

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Dopo circa un’ora di cammino il sentiero presenterà un bivio: sulla sinistra prosegue il sentiero n. 319 che riporterà indicazioni per il Rifugio Selvata, mentre la strada che fino ad ora abbiamo seguito prosegue verso il rifugio Croz dell’Altissimo, sentiero n. 322, da qui si continua con percorso tranquillo lungo il sentiero n. 340 per raggiungere in circa 30 minuti il Rifugio Selvata.

In alternativa si raggiunge, tramite l’impianto di risalita di Molveno o a piedi attraverso il sentiero in Via Belvedere, l’altopiano di Pradel (m. 1350).

Percorriamo poi lo spettacolare e panoramico sentiero n. 340 che conduce al Rifugio Croz dell’Altissimo (m. 1430). Da qui la strada che conduce al Rifugio Selvata è percorribile in circa 30 minuti e copre un dislivello di poco più di 200 mt in meno di 2 km.

Questo percorso non è particolarmente difficile, presenta qualche punto leggermente esposto, e risale per buona parte scoperto dalla vegetazione.

Il giro del Lago (circumlacuale) Sentiero Molveno – Giro del lago

Da Molveno, dopo il campeggio, si imbocca a sinistra il sentiero che conduce al Ponte Romano e alla vicina cascata del Rio Ceda. Da qui tramite una breve salita arriviamo ad un incrocio: svoltando a sinistra raggiungiamo i Fortini di Napoleone, costruiti neI 1805 dagli austriaci per contrastare l’avanzata di Napoleone, mentre svoltando a destra si raggiunge la Baita Fortini.

Proseguendo invece diritto sul sentiero principale e superata la cascata, si arriva all’estremità del lago, tenendosi a sinistra, si imbocca il sentiero in riva al lago che, con andatura altalenante, corre lungo la sponda meridionale.

In località Lasta (km 23,2 della strada statale) il sentiero si sposta sopra la strada e con lievi saliscendi arriva nei pressi del Grand Hotel Molveno, qui si segue il sentiero del Re dei Belgi che, in mezzo al bosco, lungo il lago, arriva al Ponte di Bior.

Da Molveno al Passo S.Giovanni 1675 m.

Tre sentieri portano al valico di S.Giovanni: tutti offrono vedute spettacolari sul lago e sulle Dolomiti di Brenta. Dal ponte di Bior (Via Bettega) parte il sentiero n. 605, che si lascia poco dopo per imboccare il sentiero n. 643 fino al Passo S.Giovanni.

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Dall’Hotel Lago Park sale invece il sentiero n. 612, e dal Grand Hotel Molveno ha inizio il sentiero n. 644, che per il primo tratto ripercorre la cosiddetta “Strada della Mars”.

Giunti al Passo di S. Giovanni, salendo verso la Malga Covelo lungo il sentiero n. 602, si può ammirare un bellissimo scorcio sul Lago di Garda e proseguendo lungo il medesimo segnavia, si raggiunge la cima del Canfedin a 2034 metri, un punto panoramico a 360° di notevole interesse per l’escursionista.

Dalla cima del Canfedin si può decidere di tornare per la stessa oppure di compiere un giro ad anello e proseguire sul sentiero n. 602 per il Passo di S.Antonio e da qui in discesa per le piste da sci ad imboccare il sentiero n. 605 fino alla località Acqua della Scudella e poi a Molveno.

Traversata del Brenta da Madonna di Campiglio e Passo Grostè al lago di Molveno!

Il percorso sicuramente più bello e emozionante per raggiungere il lago di Molveno. Partendo da Madonna di Campiglio si risale con la funivia fino al passo del Grostè (si può salire anche a piedi calcola un paio d’ore in più rispetto al percorso..

  • Il tempo di percorrenza : ore 5,30
  • Lunghezza15,6 km 
  • Durata5:40 h. 
  • Salita435 m 
  • Discesa2.011 m 
  • Punto più alto2.446 m 
  • Punto più basso869 m 

La descrizione del percorso: il trekking più bello per arrivare al lago di Molveno

Magnifica escursione che consente una traversata da Madonna di Campiglio a Molveno (eventualmente si può arrivare anche ad Andalo) percorrendo il sentiero 301 che, superando il Massiccio del Grostè, transita per il campo Flavona e attraversando il Passo Gaiarda e la Crosara del Fibion porta nel Pian della Spora e nel sottogruppo della Campa, settore sud-orientale delle Dolomiti di Brenta.

Dalla Spora una lunga discesa per la Val Sporeggio porta in Selva Piana e ad Andalo oppure seguendo il s.301 si costeggiano le pendici della Dagnola e si arriva al Maso Pegorar.

Percorrendo invece il sentiero il 353 fino al passo Dagnola e quindi si scende verso Molveno sul sentiero segnato costeggiano il Piz Galin.

Ora però partiamo dall’alto! Si perchè è un escursione quasi completamente in discesa:

Dal Passo Campo Carlo Magno, da dove con i 2 tronchi della cabinovia si sale al Rifugio Stoppani nei pressi del Passo del Grostè.

Qui inizia il magnifico itinerario identificato dal numero di segnavia 301. Si passa dapprima tra i facili salti rocciosi tra i Grostedi e le Crosette in direzione est sud est.

Dopo circa mezz’ora di cammino, nei pressi della sella del Turrion si arriva al bivio con il sentiero 314 che verso sud ovest porta alla Bocca Vallazza e in Val Perse e Molveno, in direzione nord est porta in Val Flavona Alta e al Lago di Tovel. Proseguendo per il 301 si passa in mezzo al Turrion Basso e al Turrion Alto giungendo al Campo Flavona da dove parte il s.371 che porta a Malga Flavona.

Si prosegue aggirando a nord il Croz dei Mandrini e il Crozzon di Spora sino al Passo Gaiarda, m.2242, sovrastato dal Monte Fibion, ore 1,20 dal Passo del Grostè.

Qui lo scenario è veramente splendido: si spazia dal Gruppo del Grostè alle Cime della Campa e alla catena settentrionale del Brenta.

Il sentiero avanza in direzione sud e aggirando a ovest il Fibion cala nella verde isolata piana di Malga Spora, m.1851. Questo è il posto ideale per una sosta pranzo e per raccogliere le energie prima dell’impegnativa discesa finale.

Malga Spora funziona ancora come alpeggio e con la vicina Malga Cavedago e la successiva Val dei Cavai rappresenta una delle poche radure erbose abbastanza pianeggianti nell’aspro scenario del Brenta Meridionale.

Da qui si prende il 353 fino al passo Dagnola e quindi si scende verso Molveno sul sentiero segnato costeggiano il Piz Galin.

https://www.outdooractive.com/it/route/escursione/val-di-non/traversata-del-brenta-dal-passo-del-groste-a-molveno/256348759/?share=%7Ezurwxoev%244ossrszz

Parapendio sul Lago di Molveno

Le montagne e monte del lago sono dei punti di partenza fantastici per provare l’esperienza del parapendio biposto!

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Se dovessi provare questa meravigliosa e adrenalinica esperienza… faccelo sapere e dicci com’è andata!

Trasporto per le MTB e E-Bike

Sei un appassionato di mountain bike? La Paganella negli ultimi anni  è diventata la meta più COOL per gli amanti del Downhill. Risparmiati la fatica della salita, carica la tua MTB sulla telecabina e lanciati lungo le discese impegnative che raggiungono Molveno e che metteranno alla prova i tuoi riflessi e la tua resistenza.

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Se non dovessi avere una bici adeguata potrai trovare tanti punti dove noleggiare una biciletta adatta ai sentieri, e non dimenticar le adeguate protezioni!

Lago di Molveno svuotato: per quale motivo?

Purtroppo lo spettacolo del lago svuotato non c’è più al momento ma quando ne avremmo notizia sicuramente vi aggiorneremo e vi terremo informati… intanto ecco a voi la storia.

Ora è giunto il momento di chiarire come possa avvenire lo “svuotamento” di un lago di origine naturale. Presto detto: per manutenzione! Infatti a partire dal 1957 sono state costruite delle condutture idrauliche per alimentare la centrale idroelettrica del Lago di Santa Massenza, più a sud. A tutto beneficio di noi avidi utilizzatori di energia elettrica!

L’ecosistema del Lago di Molveno è quindi influenzato dall’innalzamento e abbassamento delle acque oltre che dal riversamento che riceve dal bacino della Val di Genova e dal fiume Sarca.

La galleria di scarico della centrale aveva bisogno di essere ripulita, per questo il lago di Molveno è stato svuotato. Che cosa rimane a noi? Uno scenario inconsueto e davvero affascinante, un paesaggio lunare che ha appassionato un sacco di PinetaLovers!

Il Lago di Santa Giustina?

Il nostro lago artificiale al centro della val di Non, regala ogni anno invece paesaggi lunari fuori dal consueto.. coperti dall’acqua del Noce in valle ci sono diversi ponti storici tra cui il più vecchio è il “pont della Mula”, un ponte romano che collegava le due sponde dell’ Anaunia prima della costruzione della diga di Santa Giustina. Scopri di più sui ponti sommersi della Val d Non! QUI

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La “Preziosa perla in più prezioso scrigno“, come l’ha definito un tempo lo scrittore Antonio Fogazzaro, è uno spettacolo da non perdere!

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Ilenia Morandi – Gardamio.com


6 risposte a “Lago di Molveno: passeggiate e storia del “lago svuotato””

  1. […] e di epoca romana. Se decideste di visitare questo castello non perdetevi una piccola sosta al Lago di Molveno; lo incontrerete sul vostro tragitto per Stenico. Lago di origine alpina è uno dei più estesi del […]

  2. […] Val di Non, immerso tra le vette dolomitiche che dominano l’altopiano della Paganella, sorge il lago di Molveno. Nonostante le ridotte dimensioni è curioso sapere che il lago di Molveno risulti essere il […]

  3. […] in fundo dicevano i latini… Mare o lago di Molveno? No perché viste le dimensioni a qualcuno potrebbe anche venire il dubbio! E invece sì, è […]

  4. […] Morandi ci ha raccontato a tal proposito un po’ di tempo fa le vicissitudini del “Lago di Molveno svuotato“, descrivendone anche l’origine e fornendoci inoltre qualche consiglio sulle attività […]

  5. […] gruppo delle Dolomiti di Brenta e regala, da una quota di 2339 metri, una vista unica sul lago di Molveno e l’omonimo paese. La visuale è a 360 gradi sulle Dolomiti di Brenta, il rifugio Pedrotti, il […]

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