Frutta e verdura di novembre

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Come tutte le stagioni anche l’autunno inoltrato offre degli ottimi prodotti della terra: molteplici sono infatti frutta e verdura tipici di questo periodo. Oggi, in questo articolo sul blog del Pineta Nature Resort, vi porteremo alla scoperta di sei diverse categorie.

QUAL È LA FRUTTA E VERDURA TIPICA DI NOVEMBRE?

  • Zucca
  • Radicchio
  • Famiglia delle crucifere (cavoli, broccoli, cavolfiori)
  • Mele
  • Pere
  • Melagrana

ZUCCA

La zucca è uno dei tipici ortaggi autunnali, in molti aspettano l’autunno proprio per poter gustare nuovamente questo prodotto della terra.

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La zucca rientra tra gli alimenti a basso contenuto calorico, apportando solamente 18 kcal per 100 grammi di prodotto. Ciò è dovuto alla grande quantità d’acqua in essa contenuta, stimata addirittura intorno al 94,5%. Questa proprietà rende la zucca leggera, digeribile e molto saziante.

La zucca ha un indice glicemico superiore alla maggior parte degli ortaggi, lo si può dedurre dal suo sapore dolce e delicato. Essendo arancione, è intuibile come la zucca sia fonte di betacaroteni, vitamina C e vitamina A. Inoltre è ricca di minerali, tra cui fosforo, magnesio e potassio.

Molteplici sono le preparazioni in cucina: vellutate, gnocchi di zucca, frittate, ripieni per ravioli, torte salate, ma anche semplicemente al forno con un filo d’olio e qualche aroma.

Anche i semi di zucca, una volta tolti, ben lavati e asciugati si possono tostare e sgranocchiare come snack spezzafame o in accompagnamento ad aperitivi.

RADICCHIO

Il radicchio è l’insalata invernale per eccellenza: esistono molte specie di radicchio e generalmente col termine “radicchio” si è soliti indicare una verdura a foglia color rosso, verde o variegato, con forma a cespo – aperta o chiusa, affusolata o a palla – e sapore tipicamente amaro.

Il radicchio contiene abbondanti quantità di vitamina C, acido ascorbico, vitamina A, tipo carotenoidi. Il radicchio contiene anche molta acqua, fibre alimentari e minerali, soprattutto potassio.

Il radicchio si può mangiare crudo e cotto, dipende dalla varietà che si utilizza e dallo scopo che si vuole ottenere (crudo come contorno, cotto alla griglia oppure utilizzare come ingrediente per ricette elaborate come sughi per i primi piatti, risotti, contorni gratinati, ripieno di strudel e torte salate ecc.).

Il suo sapore tipicamente amarognolo lo rende particolare e per questo molto usato in cucina in abbinamento a gusti più dolci e delicati per dare quel giusto contrasto.

FAMIGLIA DELLE CRUCIFERE: CAVOLI E BROCCOLI

La famiglia delle crucifere si contraddistingue dai fiori a quattro petali disposti a croce, da cui deriva appunto il nome. In realtà identifichiamo più facilmente questa famiglia botanica con i nomi comuni delle singole specie che la compongono come ad esempio le moltissime varietà di cavolo coltivate, ognuna delle quali è caratteristica di una particolare zona: cavolo verza, cavolo rapa, cavolo cappuccio, cavolo romano, broccolo, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles.

Nel loro vasto assortimento questi ortaggi sono ricchissimi di micronutrienti e componenti fitochimici che possono darci numerosi benefici.

Questi ortaggi hanno un basso potere calorico e una grande capacità saziante, grazie alla consistente presenza di fibre e acqua che migliorano la funzionalità e la motilità intestinale e modulano la risposta glicemica al pasto. Sono inoltre ricchi di vitamina C, vitamina K, acido folico, calcio, magnesio e fosforo. Bisogna fare attenzione a non cuocere le crucifere troppo a lungo perché si rischierebbe di perdere alcune di queste preziose sostanze.

I modi in cui puoi cucinare e preparare le crucifere sono tantissimi (al forno, a vapore, bollite, stufate, crude in insalata o pinzimonio), così come gli abbinamenti di colori e consistenze con cereali e fonti proteiche o anche altre verdure.

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Un punto a loro svantaggio è l’odore che acquistano questi cibi con la cottura che risulta davvero intenso e non esattamente piacevole. È dovuto a un componente fitochimico, il sulforafano (un potente alleato nella prevenzione dei tumori dell’apparato digerente), che contiene al suo interno le molecole di zolfo responsabili sia dell’odore sia di molti effetti benefici.

Quindi è meglio aprire la finestra e arieggiare la cucina o rinunciare al vantaggio di mangiare questo prezioso ortaggio?

MELE

La mela è la regina incontrastata della nostra valle, un frutto simbolo della Val di Non che è famoso a livello nazionale.

Ecco i suoi benefici:

Innanzitutto la mela regolarizza l’intestino: grazie al suo alto contenuto di fibre, soprattutto mangiata cotta, aiuta il funzionamento intestinale, mentre cruda ha anche un effetto antidiarroico per l’azione astringente degli acidi.

Contiene pochissimi grassi e zuccheri, è un alimento perfetto per chi vuole mantenere la linea in quanto ha pochissime calorie e sazia a lungo, ma anche ai diabetici, perché il fruttosio contenuto nelle mele viene metabolizzato senza ricorrere all’insulina.

La mela è ricca di acqua che aiuta a mantenere a lungo un senso di sazietà e di polifenoli, sostanze che contrastano l’azione dei radicali liberi nell’organismo, causa dell’invecchiamento cellulare. Contiene inoltre la pectina che favorisce l’abbassamento del livello di colesterolo nel sangue.

Pomaria, scopri tutti i segreti delle mele della Val di Non
Pomaria, scopri tutti i segreti delle mele della Val di Non

La mela è un ottimo ingrediente in cucina: oltre alla bontà di una mela sgranocchiata, con tutta la sua freschezza e croccantezza, è possibile preparare ricette golose quali strudel, torte di mele, mele in camicia, ma anche semplicemente mele al forno con granella di pinoli e amaretti, oppure mele cotte con zucchero e cannella.

La Val di Non essendo specializzata nella raccolta delle mele, ha anche aziende dedicate alla produzione di beni, che utilizzano mele che non possono essere presenti sui banchi del mercato perché considerate “bruttine” ma che sarebbe uno spreco buttare. Vengono prodotti quindi succo di mela, sidro di mela, confetture, snack a base di mela, barrette, mousse, mele secche comodi da portarsi in giro.

PERE

Ci sono diverse tipologie di pere che maturano da ottobre a dicembre, a seconda della tipologia e della regione di coltivazione. La pera è costituita principalmente da acqua, è poi ricca di fibre e zuccheri che conferiscono un elevato potere energizzante grazie anche alle vitamine B1 e B2.

La pera sostiene la funzionalità intestinale, non solo grazie alla presenza di fibra, ma anche della lignina, che sembra anche prevenire l’insorgenza di tumori al colon. Essendo così ricca di acqua, la pera favorisce la diuresi e viene quindi considerata un ottimo frutto alleato della linea.

La pera può essere consumata fresca, vicino o lontano dai pasti a seconda delle proprie abitudini alimentari, è un frutto che si presta bene alla preparazione di torte, confetture, succhi… e viene spesso proposto in abbinamento con pietanze salate, primo fra tutti il formaggio, ma anche miele e frutta secca.

MELAGRANA

Dal mese di novembre inizia ufficialmente la stagione della melagrana, un frutto molto particolare, non ancora così diffuso nella nostra cultura ma che rappresenta un autentico concentrato di proprietà benefiche, tanto da essere considerato un “superfood”.

Non essendo un frutto così conosciuto, spesso si fa confusione sul nome: col termine “melograno” ci si riferisce alla pianta, mentre “melagrana” è il frutto (spesso comunque anche il frutto viene definito “melograno”).

Tipicamente di colore rosso vivo, acceso e brillante, ricorda la forma di una mela, mentre internamente è caratterizzata dalla presenza di numerosissimi semini (arilli), anch’essi di colore rosso brillante, teneri, succulenti e dal sapore tipicamente acidulo, avvolti da una polpa gialla. Non a caso il termine melograno deriva dal latino malum (mela) e granatum (con semi), quindi mela con semi.

La melagrana ha poche calorie, contiene molta acqua ed è ricca di vitamine, sali minerali e antiossidanti che rendono questo frutto un ottimo alleato della linea e della salute.

Questo frutto autunnale è ottimo mangiato tale e quale, ma spesso in commercio si trova sotto forma di succo di melagrana o marmellata, considerati più comodi da consumare, rispetto al frutto fresco. Il succo è ottenuto dalla spremitura dei chicchi interni, per cui conserva a pieno tutti i principi attivi del frutto di melograno e le proprietà benefiche. È anche molto facile da preparare a casa, dato che per ottenerlo si può utilizzare un semplice spremiagrumi.

Se invece si preferisce il frutto tale e quale, si consiglia di aprirlo e consumare direttamente i semini al suo interno, mangiandoli semplicemente con un cucchiaino (condendoli con succo di limone) oppure aggiungendoli ad uno yogurt o a una macedonia di frutta.

Scopri qui gli altri prodotti dell’Orto del Pineta, mentre qui puoi scoprire qualche informazione in più sulla nostra cucina tipica nonesa.


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