Castel Bragher tra storia, cultura e passeggiate

Castel Bragher
 

Castel Bragher è uno dei più pittoreschi castelli delle Alpi, ottimamente conservato. Il complesso dei fabbricati è fondato su uno sperone roccioso difeso da tre lati da profondi burroni. Attorno un bosco di conifere attraversato dall’antica strada che porta a Coredo.

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Iconografia antica del castello

Storia di Castel Bragher

Il mastio quadrangolare è incorporato nel palazzo destinato al conte e rafforzato, verso l’accesso, da due torrioni angolari. Verso il burrone delle Sette Fontanelle, profondo 35 metri, si erge la cilindrica Torre della Pece con cuspide gotica e caditoie per la difesa a sbarrare il ponte coperto; un muro difensivo merlato la unisce alla torre quadrata e poi continua verso la chiesa di San Celestino, abbracciando il castello.

Il castello fu costruito nella seconda metà del XIII secolo da Bragherio di Coredo. Pochi anni dopo divenne proprietà dei Signori di Thun. Fu ampliato nel XVI secolo e in quello successivo assumendo la singolare forma architettonica attuale.

Superando tre porte e percorrendo il passaggio obbligato tra le mura esterne e il palazzo comitale (del conte), si giunge nella corte dove sorge la chiesetta di San Celestino detta anche del Rosario. La chiesa risale alla metà del sec. XV e fu consacrata il 12 settembre del 1452, con due altari, uno in onore della Beata Vergine Maria, l’altro dei Ss. Fabiano e Sebastiano.

Nel 1461 Simone Thun la fece decorare con affreschi raffiguranti scene della Passione. Vi si conserva una reliquia col sangue del santo, estratta dalle catacombe di Roma e donata nel 1730 alla contessa Margherita di Thun.

Sempre all’interno il celebre ciclo di affreschi quattrocenteschi attribuiti al maestro Leonardo di Bressanone. Sappiamo dai documenti che ogni prima domenica del mese una processione scendeva da Coredo per recarsi alla chiesetta per atrium castri (attraverso l’ingresso del castello) e lì si distribuiva un’elemosina di pane.

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Dalla corte il palazzo cambia volto e assume l’aspetto di una signorile dimora secentesca. Nel vestibolo soffitti lignei, mobili in stile, armi antiche e altri cimeli. L’archivio custodisce una ricchissima collezione di pergamene e documenti della famiglia Thun. È il più importante archivio privato del Trentino.

Una botola nel torrione cilindrico permette l’accesso alla prigione, un’angusta stanzetta scavata nella roccia dove, secondo la tradizione, sarebbe stata lasciata morire una contessina Thun che aveva stretto una relazione con un giovane di famiglia non nobile.

Il castello conta 70 stanze. All’interno troviamo arazzi, dipinti, sculture, stampe, collezioni, porcellane, argenterie. Nel salone mobili del Rinascimento e opere lignee di notevole pregio. Possiamo citare tra queste opere d’arte una interessante collezione di 64 stampe raffiguranti la caccia dell’artista G.E. Riedinger e tele dell’olandese Jean Steen, di Leandro da Ponte, di Francisco Goya.

Chiesetta di Loreto

All’esterno sulla strada per Coredo, fra un ambiente di parco naturale, si trova la chiesetta della Madonna di Loreto del XVIII.

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Sulle pareti all’esterno sono dipinte le stazioni della Via Crucis. Fu costruita nel 1723 dai maestri muratori Giovanni Gentilini da Cloz e Antonio Spazo da Taio. Fu benedetta nel 1726 dal canonico Antonio di Thun, che vi celebrò la prima messa.

Lo scultore Giovanni Strobl da Cles scolpì la statua della Madonna con bambino e quattro angeli, che furono indorati da Vittorio Emer da Dermulo. Nei pressi della chiesetta troviamo una stele ex-voto di una contessa Thun.

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Verso il bivio per Tres, ai margini del bosco, il mausoleo della famiglia Thun (cappella di S. Antonio, 1882).

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A pochi passi dal Castello potete visitare uno dei monumenti vegetali del bosco di Predaia, ovvero uno degli abeti più alti della zona.

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Passeggiata panoramica: Coredo – vista su Castel Bragher

Ora vi consiglio una bella passeggiata che dal centro di Coredo vi porta a un punto panoramico, il più bello su Castel Bragher. Una semplice passeggiata tra le vie del paese di Coredo e il caratteristico Bosco Orna, che si contraddistingue per la presenza di molti pini silvestri e un fitto sottobosco.

Castel Bragher, immerso nel bosco come in una favola, non offre un’unica prospettiva. La più immediata e conosciuta è sicuramente l’osservazione dell’ingresso principale e la facciata laterale, facilmente visibili dalla vecchia strada di collegamento tra Coredo e Taio.

Ma non tutti conoscono il lato segreto del castello, un punto di vista più nascosto e intimo, uno scorcio che lascia intravedere il suo cortile interno e immaginare secoli di vita.

In un fitto sottobosco e tra innumerevoli pini silvestri dove in tardo autunno primeggiano splendidi mazzetti di vischio a ricordarci l’arrivo del Natale, ecco che in una zona caratterizzata improvvisamente da un suggestivo terreno rossiccio e roccioso, si ergono ben tre terrazze panoramiche che permettono questa inaspettata visione.

Vi consigliamo infine di dare un occhio alla sezione del nostro sito web dedicata ai magici castelli della Val di Non.

Mauro Valentini


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