Chi di voi non si è mai dilettato in qualche scioglilingua, soprattutto da bambino? Quello probabilmente più famoso della lingua italiana riguarda la nostra amata terra. Chi infatti non conosce … “Trentatrè trentini entrarono a Trento tutti e trentatrè trotterellando?”. Oggi non siamo però qui a parlare dei leggendari trentatrè trentini, ma dello scioglilingua più conosciuto in dialetto trentino. Prima però andiamo a scoprire la definizione del vocabolo “scioglilingua” secondo l’Enciclopedia Treccani.

Scioglilngua, che cosa vuol dire?
Vi riportiamo dunque il significato della parola “scioglilingua” secondo il sito web dell’Enciclopedia Treccani.
Lo scioglilingua è un gioco verbale in cui si è richiesti di ripetere una o più volte, il più velocemente possibile, una frase solitamente nonsense che presenta diverse difficoltà di pronuncia. Tali difficoltà sono dovute alla ripetizione e alla permutazione, all’interno della frase, di gruppi di suoni di non facile articolazione. Lo sfidato, specie con l’aumentare della velocità dell’esecuzione, è indotto a commettere con frequenza quei lapsus (per anticipazione, scambio, sostituzione, omissione, aggiunta) che nel discorso quotidiano sono invece occasionali, sino a non riuscire a completare la frase.

E ora … buono scioglilingua in dialetto trentino a tutti!
Scioglilingua trentino
Ecco a voi il testo:
Ti che te tachi i tachi tacheme i tachi a mi! Mi tacarte i tachi a ti? Tachete ti i to tachi!
Tu che attacchi i tacchi, attaccami i miei tacchi! Io dovrei attaccare i tacchi a te? Attaccateli tu i tuoi tacchi!
Questo scioglilngua, in una versione leggermente differente da quella appena proposta, dovrebbe essere ben conosciuto anche dagli amici di Milano …
Ti che te tachet i tac, tacum i tac a mi! Mi no tacat i tac a ti: tacheti ti i to tac, ti che te tachet i tac!
Attendiamo altri scioglilingua da parte vostra e vi aspettiamo naturalmente qui al Pineta per una bella vacanza all’insegna di relax e buona cucina!

Per concludere poi questa piccola parentesi sugli scioglilingua, vi porto a seguire una canzone che ci han dedicato alcuni grandi #AmosPiti che non è proprio uno scioglilingua ma ci va vicino.. “dedicato tutto al Pineta” NATURALMENTE:
FINCHE’ IL PINETA C’E’!!!
(sull’aria della canzone Finché la barca va)
- Il Campa disse un giorno alle Guende
- a San Romedio noi dobbiamo andar
- poi chiameremo tutti, anche Ivaldo
- anche se arriva tardi che vuoi far
- mi sembra di sentire anche Giovanni
- che vuole cotolette impanar
- e Sirio con la legna ancora in mano che non sa proprio dove – dove
- andar!
- Finché il Pineta è qua a noi piace ritornare
- finché il Pineta è qua tu non dimenticare
- finché il Pineta è qua non stare li a guardare
- quando Sandrino chiama anche le Guende arriveran
- quando Ivaldo arriva già tutti quanti ci saran
paraparaparapààà!!!
- E poi c’è Andrea che vive sotto il sole
- col gruppo degli amici della Ros
- va sempre a funghi presso il suo paese
- pensando alla tigella modenese
- ma è qui che viene sempre al Pineta
- mangiando mortandela senza feta
- in questo Hotel a raccogliere le mele
- coi Sicher andremo nei secoli fedele
- finché il Pineta c’è verremo in trentatré
- finché il Pineta è aperto è qui che mi diverto
- finché il Pineta è vivo beviam l’aperitivo
- quando Romedio chiama i suoi Amici arriveranno
- quando Romedio chiama solo sorrisi ci sarannooooo!!!
Grazie agli “amici di San Romedio” in ricordo del grande Doriano!
Riccardo Tempo e Nicola Sicher
Scioglingua Fiorentino.
Unn’é miha mia, è d’un’amiha d’un’amiha mia! (Si legge senza prendere fiato: unnémmihamiaéddunamihadunamihamia).
Traduzione: non è mica mia, ma di un’amica di una mia amica.😁